VIAGGIO IN MOTO IN ROMANIA (18 maggio – 1 giugno 2024).

Alessio Atzori, Maurizio Cittadini, Federico Aime, Piero Farneti, Paolo Persod, Tore Plaisant, Antonio Vacca.

Scrive Maurizio:

Sabato, 18 maggio 2024

Dopo l'ultimo viaggio in Slovenia di ottobre 2023, le discussioni per stabilire la meta del nuovo viaggio hanno fatto cadere la scelta sulla Romania, soprattutto per via di certe strade di montagna segnalate da molti mototuristi come di invidiabile bellezza.
È il viaggio più lungo che affrontiamo con oltre 4500 km in due settimane.
Così ci troviamo a partire in sette:

- Alessio Atzori con la BMW GS 1200
- Maurizio Cittadini con la Morini XCAPE 650
- Federico Aime con la BMW GS 1250
- Piero Farneti con la BMW GS 1250
- Paolo Persod con la BMW GS 1250
- Tore Plaisant con la Honda Africatwin 1000
- Antonio Vacca con la BMW GS 1200.

Purtroppo Alessandro Canetto ha dovuto dare forfait all'ultimo per via della necessità di assistere il fratello che ha seri problemi di salute.
L'itinerario è stato tracciato da Alessio e gli alberghi sono stati prenotati a turno da tutti in maniera abbastanza caotica.
La ripartizione delle spese è gestita anche in questa occasione con splitwise, per fortuna!!, sennò il caos sarebbe stato garantito !
La partenza è fissata da Olbia verso Livorno sabato 18 maggio alle 22,00.
Usiamo la nuovissima nave Moby Fantasy.
Alle 16,00 ci incontriamo da Pirani in viale la playa e via verso Olbia.
La giornata è primaverile, anche calda ed il viaggio verso Olbia questa volta va liscio senza travolgere cornacchie o cavalletti che si smontano.
A Olbia andiamo a cena al ristorante Barbagia, prenotato per tempo da Tore.
Da segnalare che Tore ci guida verso il ristorante col piglio di un quattordicenne in sella a un cinquantino senza targa (cfr anni settanta!); infatti a una rotonda in centro a Olbia si infila contromano per risparmiare strada, senza peraltro che nessuno lo segua.
La cena a base di cozze, per chi le ha mangiate, e di zuppa gallurese termina poco prima delle 21.
La nave è bella, spaziosa, pulita, in ordine; voto alla sistemazione 8.
Alle 22 salpa e tutti a nanna.
In moto sono stati fatti 276 km.




Domenica, 19 maggio 2024

Seconda giornata
Si sbarca alle 6,30.
La giornata anche oggi è primaverile e calda.
Colazione al porto di Livorno appena sbarcati.
Ci attende una lunga tappa di trasferimento verso la Slovenia.
Alessio propone di renderla meno monotona evitando un pezzo di autostrada e spostandoci in Emilia attraverso i passi della Futa e della Raticosa.
Strade già fatte varie volte (ricordo la mia prima volta dopo la gara di MotoGP del Mugello del 2010, alla guida della Honda FMX 650), ma decisamente divertenti.
Al passo della Raticosa solito assembramento di motociclisti e fermata con tanto di panino all'antica con prosciutto crudo e pecorino (Piero, da intenditore, opta per la finocchiona).
Dopo l'acquisto della maglia ricordo, si riparte in direzione Bologna per infilarci in autostrada (che palle!) che è un male necessario viste le distanze da coprire.



Usciamo in prossimità di Vicenza (Spinea) verso l'una e troviamo un bel ristorantino dove ci fermiamo a mangiare e a vedere, dal telefono di Federico, la partita Sassuolo Cagliari che termina con la vittoria dei nostri che certifica la salvezza della squadra.
Spendiamo poco più di 25 euro a testa con soddisfazione alimentare.
Da lì, nuovamente autostrada fino a Divaca (si legge Divaccia) in Slovenia.
All'ingresso in Slovenia acquistiamo la vignetta (si chiama così, anche se non capisco perché) per circolare nelle loro autostrade (sistema diverso da quello dei pedaggi all'italiana).
Quando arriviamo in albergo Piero chiede al receptionist cosa ci sia da fare in quel luogo a quell’ora; “NIENTE !” risponde subito il receptionist che poi indica eventualmente l’opzione casinò a breve distanza da lì.
La cena, abbondante e gustosa, presso l'albergo Malovec ci costa circa 30 euro a testa.
Dopo cena facciamo un breve giro nel piccolo centro e vediamo che alcune vecchie case locali hanno le grondaie in acciaio inox anziché in rame.
L'Albergo ospita anche altri motociclisti e ci pare dignitoso (n.b. la mia chiave apre tutte le stanze!): voto 7.
Oggi abbiamo percorso 538 km, per cui il progressivo totale del viaggio risulta pari a 814 km.



Lunedì, 20 maggio 2024

Terza giornata.
Colazione con calma e si parte per un altro tappone di trasferimento.
Prima di partire acquistiamo la vignetta per usare le autostrade ungheresi.
Giornata primaverile calda.
Benzina subito; costa meno che in Italia ma senza esagerare.
Dopo pochi kilometri di strade interne, autostrada a uffa.
Dopo circa 100 km sosta bar per fare il punto e decidere se fare un tratto per strade ordinarie o proseguire in autostrada.



Si impone Piero che ci fa proseguire in autostrada fino all'ora di pranzo.
Ci fermiamo in un baretto oltre Maribor e ci mangiamo un panino al volo.
Ci intervista una signora locale che parlava un buon italiano dicendoci di averlo studiato a scuola (beata lei! A me la scuola non ha fatto lo stesso effetto con l'inglese!).
Di pomeriggio proseguiamo per strade interne e piccoli villaggi.

Le povere e scure case basse, ai lati delle strade, hanno lo scolo delle grondaie che scarica direttamente fuori dai recinti; tutte comunque, sono ingentilite con fiori e roseti.
Niente di entusiasmante né sul piano paesaggistico né sul piano del piacere di guida motociclistica.
Gli ultimi venti kilometri, lungo la sponda del lago Balaton fatti a velocità ridotta ci hanno inferto il colpo di grazia.
Arriviamo verso le 17 a Zamardi in un hotel così così; nei bagni c'è in dotazione uno spazzolone di quelli che si usano nei campi da tennis per asciugarli dopo la pioggia!
Voto 4.
Doccia e passeggiata lungo la riva del Balaton con birretta.
Il lago è molto esteso, soprattutto in lunghezza, e vediamo dei bagnanti che a un centinaio di metri dalla riva hanno ancora l'acqua alla vita.



Alle sette e mezza cena in hotel (prepagata) con un servizio assurdo (ci porta il vino a cena ormai conclusa!); "Too late!" urla Alessio al cameriere che fa finta di non capire e intenerisce Federico che accetta il servizio tardivo.
Dopo cena, partita a sette e mezzo e poi a letto.
Oggi abbiamo percorso 428 km per cui il totale progressivo risulta di 1238 km.





Martedì, 21 maggio 2024

Quarta giornata.
Giornata primaverile con anche momenti di caldo serio.
Ci attendevamo pioggia anche per i fulmini visti in lontananza dal lago Balaton ieri sera, e invece addirittura basca.
La mattina colazione (meglio della cena della sera prima!) in albergo e partenza per l'ultima tappa di avvicinamento alla Romania, ancora lunga con oltre 420 km previsti.
Passiamo per strade statali attraversando villaggi rurali e campi coltivati a perdita d'occhio.
Curiosi diversi nidi di cicogne sulla sommità di tralicci elettrici in calcestruzzo (ricordano quanto visto alcuni anni fa nel viaggio in Tunisia); qui la distribuzione elettrica è tutta aerea con dorsale su un lato della strada e allacci volanti che la attraversano in continuazione.



Dopo un centinaio di kilometri sosta caffè e si riparte per cercare l'autostrada e tagliare i tempi di arrivo a Oradea in modo da riposare e fare turismo lento in città.
La scelta è suggerita anche dalla monotonia dei paesaggi e delle strade non particolarmente divertenti da guidare.
Dopo mezz'ora siamo fermi perché il gruppo si è rotto: mancano Tore, Paolo e Tonio.
Tore ha sbagliato strada in una rotonda e gli altri due sono andati a cercarlo.
Perdiamo almeno un'ora, durante la quale cerchiamo di riagganciare Tore ma senza trovarlo perché quando arriviamo sul posto dove ha detto di essere, se n'è già andato.
In compenso passiamo e ripassiamo intorno ad un aeroporto militare e ad una rotonda in cui fa bella mostra di sé un vecchio MIG 21.
All'ora di pranzo ci fermiamo lungo strada a mangiare: abbiamo già fatto 276 km ma ce ne mancano ancora 200!
Ripartiti, agganciamo l'autostrada e viaggiamo a 130 di media recuperando parecchia strada e tempo.
Al confine con la Romania controllo di documenti sia personali che delle moto.
Posto di frontiera molto spartano e decadente; io e Tonio veniamo ripresi dalla polizia Rumena perché facciamo alcune foto alla frontiera, dove è vietato.



A Oradea arriviamo alle sette e mezza anche in considerazione del nuovo fuso orario (la Romania è un’ora avanti).
In albergo (dignitoso) ci aspetta Tore che prenota la cena in un locale presso il fiume.
Dopo la doccia si va in centro e poi a cena.
La città (oltre 200.000 abitanti) ha un bel centro storico, è pulita e ordinata.



Molto rilassante il parco fluviale dove tra la ricca vegetazione sono inseriti ogni 15/20 metri dei diffusori di musica a basso volume.
Buona la cena.



Voto alla logistica: 7.
Oggi, per via della ricerca di Tore, abbiamo fatto 474 km per un progressivo del viaggio pari a 1712 km.



Mercoledì, 22 maggio 2024

Quinta giornata.
Partenza verso le nove con giornata un pochino incerta come condizioni meteo.
Infatti dopo una dozzina di kilometri ci fermiamo per indossare le giacche anti pioggia.
Per quasi tutta la giornata ci accompagna una pioggerellina leggera.
La temperatura è buona.
Traffico in uscita da Oradea e molti TIR in transito (una costante del traffico di questi giorni).
Qualche tratto di strada divertente prima di infilarci dell'autostrada rumena (gratis per le moto) che lasciamo a Targu Mures dopo aver fatto poco più di 200 km.
Notiamo che l’autostrada ha poco traffico mentre le statali sono trafficatissime soprattutto da mezzi pesanti.
Entriamo a Targu Mores per mangiare al ristorante Vecchia Toscana.
In questa città c'è un traffico infernale ed è infestata da semafori.
Anche oggi rilevo un garbo verso i motociclisti che in Italia non mi è mai capitato di constatare; facilitano i sorpassi e danno precedenza.
Dentro la città addirittura una corriera ad un semaforo ha dato strada a due dei nostri pur avendo diritto a passare.
In uscita da Targu Mures incrociamo, in senso contrario, quattro BMW 1300 Trophy identiche tra loro e condotte da altrettanti piloti abbigliati in maniera simile, che danno tanto l'idea di un test drive in corso.
Di pomeriggio facciamo cento kilometri per arrivare a Toplita passando per una piacevole strada, ancorché trafficata.
Lungo strada bei paesaggi boscosi e collinari con qualche costruzione particolare, diversi splendidi nidi di cicogne, qualche chiesetta e cimitero degni di attenzione.



L'hotel è gradevole come location, come spazi, come servizio, ma c'è un problema con la temperatura dell'acqua della doccia un pochino bassa e a me ha dato molto fastidio durante la notte il rumore del motore del frigo in camera.
Voto 5.
Oggi abbiamo percorso 364 km per un progressivo pari a 2076 km.



Giovedì, 23 maggio 2024

Sesta giornata.
Partenza comoda da Toplita.
Benzina subito perché chissà se ne troviamo lungo strada.
Il percorso è nettamente il più bello tra quelli fatti finora.
Strade scorrevoli ma con tracciati non monotoni sia come altimetria che come planimetria.
Molto bello l'attraversamento del parco nazionale Ceahlau che si conclude a Bicaz dove passiamo le celebri gole, molto frequentate da turisti.
Nel trasferimento soste presso tipici piccoli cimiteri e incontri con carretti trainati da cavalli da tiro e vari nidi di cicogne.



Dopo la sosta pranzo, tirata per Mercurea Ciuk dove facciamo il pieno in modo da risparmiare tempo domani mattina e giungiamo in tempo accettabile all'albergo.
Nel trasferimento ennesime conferme della cortesia e disponibilità degli automobilisti verso i motociclisti.
Albergo non ottimale in quanto a spazio e ubicazione delle stanze raggiungibili al terzo piano solo con scale scomode e in parte a chiocciola.
Voto 6.
La visita al centro del paese è deludente per la modestia.
Pizza in un locale del centro con bella cortesia nel servizio svolto da una signora che parla italiano in quanto sposata con un italiano.
Fatti 230 km per un progressivo pari a 2306.



Venerdì, 24 maggio 2024

Settima giornata.
Trasferimento a Brasov.
La giornata è primaverile.
La mattina buona colazione e partenza per Brasov dopo aver portato le moto in strada dal cortile interno in cui hanno riposato. C'è da superare uno scivolo con gradino a lato; riusciamo brillantemente.
Il trasferimento verso Brasov avviene senza problemi e lungo una strada molto scorrevole.
Unico impiccio i molti mezzi pesanti che incontriamo sia in un verso che nell'altro.
In prossimità di Brasov, come da programmi, percorriamo la strada 1° molto panoramica ed immersa in aree lussureggianti.  E poi torniamo indietro.
Siamo all'incirca all'ora di pranzo ma a grande richiesta (Tonio) dobbiamo andare a visitare il castello di Bram, cioè il castello di Dracula.



Arrivati verso le 14, parcheggiate le moto a pagamento, ci fermiamo a mangiare un boccone.
Ci sono veramente tantissimi turisti, posto pieno di baretti, ristoranti, negozi di carabattole, bancarelle e chi più ne ha più ne metta; ovviamente tutto all'insegna di Dracula!!!
Per tagliare i tempi di ingresso al castello, Federico acquista i biglietti online; biglietti che non arriveranno mai ma costo che sarà rimborsato a Federico.
Tonio si toglie finalmente la preoccupazione dell'acquisto dei magneti lasciando un paio di decine di euro in una bancarella.
Il giro del castello (21 euro di biglietto a cranio!) è deludente, come peraltro riportato anche su siti internet.
Prima dell'ingresso cadono due gocce di pioggia e sembra il preludio al cambio di situazione meteorologica ma è un falso allarme.
Dopo la visita al castello andiamo nella vicina Brasov.
L'Albergo è centrale e di livello analogo agli altri; io ed altri abbiamo un secondo piano senza ascensore.
Brasov (oltre 200000 abitanti) sembra una bella città con un centro storico molto ben sistemato e molto frequentato da locali e da turisti.
Simpatica la trovata di mettere in cima alla collina che la sovrasta la scritta in stile Hollywood!
In centro facciamo qualche acquisto e poi andiamo a cena; Tore resta deluso perché avrebbe voluto cenare a base di orso (da queste parti ne mangiano) ma non troviamo il locale giusto.





A letto in vista della trasfaragarasan di domani.
Voto all'albergo 6 (no ascensore, parcheggio distante, colazione distante, frigo rumoroso in camera); però, personalmente la colazione è stata la migliore del viaggio essendo consistita in una coppa di yogurt ricoperta di muesli e mirtilli con aggiunta di miele e gallette al cioccolato.
Oggi abbiamo fatto 248 km per un progressivo pari a 2554 km.



Sabato, 25 maggio 2024

Dopo la colazione, partenza verso le 10.
La giornata alla partenza sembra spettacolare.
Prima tappa il Parcul Natural Bucegi.
  Dopo un'ora di moto la giornata inizia a guastarsi e a virare verso la pioggia.
Mentre stiamo arrivando al parco, Federico viene distratto da un messaggio al cellulare e finisce addosso ad Alessio.
Per fortuna non cade né si fa male nessuno ma la moto subisce danni con rottura del parafango anteriore, del becco e del faro (probabilmente molti soldi!).
Dopo una sosta per salvare il salvabile con fascette in plastica (grande invenzione!), proseguiamo il giro attraverso strade molto belle ma trafficate.
In sommità ci attrezziamo di anti pioggia e proseguiamo il giro fino alla sosta pranzo lungo strada e poi ancora verso la fatidica transafaragaran che è stata fin dal principio la principale ispiratrice di questo viaggio.
Durante il percorso qualche bella chiesa e molti nidi di cicogna opportunamente abitati.
Altra curiosità da ricordare riguarda gli attraversamenti delle strade con la linea ferroviaria: non ci sono barriere né avvisatori di sorta ma l'unica cautela sembra essere un banale STOP alle auto in corrispondenza dell'attraversamento.
La transfaragaran si annuncia bella e interessante ma ben presto giungiamo al punto in cui è chiusa al traffico con tanto di sbarra e lucchetto.
I posti sono molto belli e tipicamente alpini ma la parte famosa della strada ci è preclusa.
Nel punto di interruzione ci fermiamo alle bancarelle per acquistare magneti e puttanate varie (Tonio tocca l'apice con il magnete di Ceausescu).





Delusi, giriamo le moto per recarci all'albergo.
A metà discesa ci fermiamo a causa di un orso in mezzo alla strada.
Alcuni automobilisti gli stanno dando da mangiare da dentro l'auto ma poi vanno via.
La bestia è tranquilla e riusciamo a fare foto e a passare.
L'Albergo non è nulla di particolare con tipologia classica da montagna.
Voto 6.
Oggi abbiamo percorso 273 km per un progressivo del viaggio pari a 2827 km.





Domenica, 26 maggio 2024

Ottava giornata.
Giornata primaverile calda.
Dopo una buona colazione si parte per la transalpina con qualche errore di percorso ed una sosta benzina e bar con dissertazione sulla cacca da parte di Piero che vuole sciogliere il dilemma di quanta cacca si fa nel corso della vita (trova un sito specializzato su internet che parla di 6 tonnellate!).
Dopo la descrizione della sua cacca con richiesta di documentazione fotografica da parte di Tonio, si riparte.
Percorriamo la transalpina con un traffico accettabile e senza TIR (è domenica) arriviamo fino alla sosta pranzo nella bella località Tau Bistra e in un buon ristorante con sistemazione all'aperto.
Dopo poco si ferma anche una comitiva di tedeschi con auto da cross.
Posto animato.
Insalata e consumo del formaggio comprato ieri da Piero (diventato quasi crema per via del caldo!).
La transalpina è interrotta, per cui la ripercorriamo a ritroso e ci dirigiamo a Targu Jiu facendo un po' di autostrada e un po' di strade statali.
L'albergo è buono ma non eccellente (terzo piano senza ascensore ma spazioso e confortevole).
Voto 6.
Cena in un locale accanto all'albergo con bel movimento di gioventù (TV con partita Craiova - Cluj) e conto salato per una buona cena.
Oggi abbiamo percorso 360 km per un progressivo pari a 3187 km.




Lunedì, 27 maggio 2024

Nona giornata.
Colazione alle 8, benzina e partenza verso la Serbia.
Strada piacevole, molto varia, in contesti ambientali molto rigogliosi.
Giornata primaverile.
Dopo una breve sosta ristoratrice ripartiamo e inizia a piovere seriamente.
Ci fermiamo per rabboccare benzina e metterci l'attrezzatura anti pioggia; come da legge di Murphy, appena coperti smette di piovere, ma andiamo avanti senza spogliarci perché non si sa mai che arrivi un'altro acquazzone.
Dopo alcune decine di kilometri, però, il caldo inizia a farsi sentire.
In quattro procediamo e perdiamo alcuni che decidono di fermarsi a togliersi gli antipioggia.
Spegniamo le moto per attenderli.
Quando arrivano la Morini non si riavvia e non dà segni di vita.
"Batteria!" dice Piero.
La cosa mi lascia perplesso perché la moto è nuova (settembre 2022), ancora in garanzia.
Io penso a qualcosa di più serio.
Interviene Tore con il booster e la moto si riavvia.
Riparto in testa al gruppo ma la moto non gira bene.
Dopo qualche kilometro si spegne il quadro e la moto incomincia a perdere colpi fino a spegnersi.
C'è una lunga discesa che faccio a motore spento fino ad arrivare in un posto dove decidere il da farsi.
Arriviamo nella città di Oravita (13.000 abitanti).
Smontiamo la batteria.
Ci informano che esiste un bazar che vende anche qualche ricambio per moto.
Piero e Paolo ci vanno con la vecchia batteria e tornano con l'unica batteria da moto che vendevano in quel posto.
È leggermente più grande di quella originale ma monta.
Una volta sostituita, la moto riprende a funzionare regolarmente.
Le informazioni al quadro segnano una tensione di 12,4 V.




Di lì a poco attraversiamo il confine con la Serbia e ci rechiamo a Smederevo.
Mentre ci rechiamo da Lidl per fare la spesa per una cena da consumare nella villa che abbiamo preso in affitto, la moto ripresenta il problema di qualche ora prima.
Le informazioni al quadro indicano una tensione di 10,4 V.
La moto non va.
Federico chiede ad un avventore se in zona c'è un elettrauto, qualcosa del genere fanno gli altri con la padrona della villa dove dobbiamo stare di notte.
Riesco a parlare con Massimo Martis, titolare di Futurmoto di Cagliari, che mi dice di arrangiarmi e che al mio ritorno avremmo scritto alla Morini (magrissima consolazione).
Dopo un'oretta arrivano due tizi (tali Ivan Milutinovic e Bubu) che ci prestano una loro batteria e un carica batterie per spostare la moto e ricaricare la mia batteria (nuova).
Conveniamo che probabilmente il guasto è da cercare nel malfunzionamento del regolatore di tensione che non consente la ricarica della batteria durante la marcia.
Rimaniamo intesi che domani mattina provano a chiamare il venditore Morini di Belgrado per vedere se ha il regolatore di tensione originale ovvero uno che si possa montare per rimettere a posto la moto.
Col nervoso che si può immaginare arrivo alla villa mentre gli altri hanno provveduto a fare la spesa per la cena.
A cena, preparata magistralmente da Paolo e Piero, tengono banco i commenti sulla Morini, sulla qualità del prodotto e sul cosa fare domani anche per non perdere troppo tempo.
Setteemmezzo post cena e nanna.
La villa, pur avendo un bel patio ed anche la piscina, non mi piace; la stanza è stretta e scarna, la porta del bagno non si chiude, il rubinetto della doccia gocciola dando vita ad un fastidioso rumore per tutta la notte, manca la lampadina nella abatjour, non trovo nessun asciugamano per cui dopo la doccia mi asciugo con il lenzuolo di uno dei letti.
Voto 5.
Oggi abbiamo percorso 305 km per un progressivo pari a 3492 km.



Martedì, 28 maggio 2024

Decima giornata.
La giornata è primaverile molto calda.
Di notte ho rimuginato sul da farsi e dormito poco.
Propongo agli altri di non andare a Belgrado ma di proseguire il viaggio usando un numero adeguato di batterie da alternare durante la marcia e da ricaricare durante la notte.
Il gruppo è molto cortese e solidale e rimette a me la scelta.
Comunico la scelta a Ivan chiedendogli di accompagnarmi in un negozio per fare l'acquisto.
Ivan e Bubu arrivano verso le 9 con la loro Fiat Punto e accompagnano me e Alessio in un negozio dove compro due batterie da moto e un carica batterie.
Una batteria nuova la scambio con quella di Bubu per risparmiare il tempo di preparazione e carica (un'ora).
Rientrati alla Villa omaggiamo i due amici Ivan e Bubu con gadgets (scaldacollo, bandierina quattro mori, bottiglie di vino) perché non vogliono soldi e dicono di averci aiutato perché fratelli motociclisti.
Dopo ringraziamenti vari ripartiamo con la mia moto predisposta al cambio volante di batteria senza dover fare smontaggi di sella; ho usato i cavetti di emergenza per installarli in maniera permanente accoppiati alla batteria e facendoli sbucare da sotto la sella fino al sedile del passeggero dove c'è, bloccata da cinghie, la seconda batteria.
Dopo circa 50 km la moto ha problemi con la batteria e passo alla seconda con non poca preoccupazione perché mi attendevo maggiore autonomia.
Dopo altri 50 km ci fermiamo a fare benzina in un piccolo distributore lungo strada e anche la seconda batteria è fuori gioco (la moto non riparte).
Decidiamo di fermarci a mangiare nel posto più vicino che possiamo trovare e chiediamo al ragazzo del distributore di poter caricare la nuova batteria (in un'ora dovrebbe essere pronta).
Inoltre smontiamo quella scarica per cercare di ricaricare un pochino anche quella.
Con non poco malumore andiamo a pranzo a una decina di kilometri e gustiamo una ottima zuppa serba.
Quando torniamo al distributore Tore dice che lungo strada intende acquistare un altro caricabatterie e un'altra batteria.
A quel punto ripenso all'idea di Alessio della sera prima, cioè di usare una batteria di auto che certamente può dare più autonomia; a fronte di 10 Ah della batteria da moto, quella di auto ha almeno 55 Ah per cui dovrebbe garantire un bel po' di kilometraggio in più.
Con l'accrocchio dei cavetti in effetti la batteria potrebbe essere messa al posto del passeggero.
Chiedo al distributore e ne compro una (e quattro!).
La blocchiamo con le cinghie e proviamo, dopo foto di rito che diventeranno perennemente il simbolo di questo viaggio.
La moto va comunque, per sicurezza, Alessio e Tore vanno nel paese più vicino per comprare un ulteriore carica batterie da usare la notte. Ci raggiungeranno giusto giusto al confine con il Montenegro dopo una corsa durante la quale Alessio ha cercato di abbattere Tore non dando cenno di volersi fermare per fargli fare la pipì.
Percorro tutti i 228 kilometri fino all'albergo in Montenegro anche con alcune soste con spegnimento e riaccensione.
Il nervoso non mi fa apprezzare né la strada né il paesaggio.
Trovo molto bello il tratto finale fino al confine col Montenegro anche se nell'ultima mezz'ora ci colpisce un acquazzone importante (per il momento il più intenso del viaggio).
Appena superata la frontiera troviamo dei lavori di sbancamento e la cosa sarà un anticipo di quanto troveremo in tutta la nazione.
L'albergo ci pare buono anche se ha la costante della mancanza di ascensore e le scale sono costruite male, come in molti alberghi in cui siamo stati, cioè con le alzate dei gradini molto irregolari.
Ceniamo in albergo con zuppa locale, buona, e un arrosto, così così.
L'esperimento della batteria da auto andato bene ci induce a rispettare il programma previsto per domani.
Per essere pronto, ovviamente, procedo a smontare le batterie e a metterle in carica in stanza.
Oggi fatti 332 km per un progressivo pari a 3824 km.







Mercoledì, 29 maggio 2024

Undicesima giornata
Giornata uggiosa.
Partiamo con pantaloni anti pioggia (alcuni anche con la giacca anti pioggia); in realtà non troviamo pioggia e lungo strada ci alleggeriamo in parte.
Benzina, rimontaggio batteria auto sulla sella del passeggero del Morini e go.
Tappa memorabile!
Tappa Montenegro batte resto del viaggio : 10 a 0.
Strade da guidare con panorami mozzafiato.










È un mix di sensazioni che richiamano a volte campuomu e a volte Baunei con alcune percorrenze di viabilità secondaria che ricordano pixina nuscedda.
Strade segnate da reti parasassi, curiosamente zavorrate anziché essere ancorate a valle, e ciononostante disseminate di ciottoli lungo la carreggiata.
Sovente capita di impostare una curva e doverla correggere per la presenza di sassi lungo la traiettoria.
Sosta pranzo con un panino e ciliegie comprati in un market e consumato in un baretto lungo strada.
Il percorso, governato dal navigatore per moto di Alessio, non rispetta a pieno la traccia programmata e ci fa attraversare anche alcuni cantieri stradali importanti.
In tutto il Montenegro abbiamo incontrato una notevole quantità di lavori di movimento terra con molte cave e molti cantieri stradali (abbiamo notato sbancamenti imponenti e rilevati altrettanto significativi nonché cave di prestito in abbondanza).
Nella parte finale passiamo da Cettigne, vecchia capitale del Regno, dove facciamo benzina, e arriviamo a Cattaro dalla sommità della montagna che lo domina da 1000 metri facendo una strada bellissima nonostante un frainteso tra Alessio e Tore che ha prontamente rilevato un errore di traccia.
Dalla sommità cominciamo la baia di Cattaro con un paesaggio mozzafiato.




In serata, verso le 19, arriviamo a Cattaro passando dalla cosiddetta serpentina, cioè una strada caratterizzata da decine di tornanti che dalla sommità della montagna (1000 m) ci porta a livello del mare passando su un costone scosceso.
Le moto rimangono parcheggiate sul lungo porto mentre noi andiamo nell'albergo ubicato nel centro storico di Cattaro, personalizzato.
La città, molto turistica, è molto attraente e frequentata da bella gente.
La cena, buona ma non ottima, ci costa quanto in Italia (40 euro a cranio) con vino offerto da Paolo.
La Morini ha percorso tutti i 345 km senza creare problemi (ma la sera, in albergo, la batteria è risultata prosciugata!).
L'albergo è sufficiente ma non di più; prendo una alliscinata in bagno (come se avessi messo il piede su una saponetta!) che si risolve fortunatamente bene grazie alla ridotta larghezza del bagno che mi ha consentito di non finire totalmente a terra.
Voto all'albergo: 6 (per la location essenzialmente).
In totale il progressivo dei km percorsi è pari a 4169.







Giovedì, 30 maggio 2024

Dodicesima tappa.
Dopo la batosta della cena di ieri oggi prendiamo un'altra batosta a colazione pagando forse il doppio di quanto ci sarebbe costata a Cagliari.
Rimonto la batteria di auto completamente ricaricata durante la notte e partiamo sotto una pioggia fastidiosa che dura pochissimo (giusto il tempo di fare aprire i bagagli, vestirsi con l'anti pioggia e smettere appena completata la vestizione).
Prendiamo per Durazzo con una strada pallosa e con alcune soste bar, benzina e pasto in un self-service.
Alla frontiera con l'Albania per fortuna ci fanno saltare la fila.
Lungo la strada per Durazzo troviamo un brutto incidente tra TIR e auto che ci fa rallentare molto.
Ultima sosta in cui facciamo il pieno al Paluca Petrol per risparmiare rispetto all’Italia; poi, a Cagliari, mi rendo conto della truffa perché mi fanno pagare 27800 lek che equivale a 276 euro!.
In realtà dopo qualche giorno da Cagliari riesco a telefonare al distributore Paluca Petrol e chiarire l’errore e mi viene restituita la somma, quindi chapeau verso gli albanesi!.
Comunque alle cinque e mezza siamo al porto.
In attesa dell’imbarco, Alessio e Federico si recano in città a cercare gadgets ma dopo un pochino ritornano senza apprezzamento per Durazzo e senza aver trovato nulla di interessante.
Fatti 216 Km per un progressivo pari a 4385 Km.
 


Venerdì, 31 maggio 2024

Tredicesima tappa.
Sbarchiamo dalla motonave AF Francesca che ha svolto la tratta Durazzo – Bari e perdiamo un bel po' di tempo ai controlli alla frontiera.
La giornata è strana: non si capisce bene se debba piovere o meno.
Tra il vedere e il non vedere ci attrezziamo con antipioggia.
Usciamo da Bari e percorriamo una superstrada costellata da prostitute che si offrono stando sedute su sedie in plastica sotto ombrelloni.
Dopo un’oretta facciamo una sosta per togliere gli antipioggia e decidere come proseguire.
Fa strada Alessio, come sempre, che imposta la rotta per Battipaglia passando da Potenza e da strade statali molto belle sia dal punto di vista della guida che da quello paesaggistico.
La prima tappa è a Casteldelmonte che osserviamo da fuori per mancanza di tempo da dedicare alla visita.
Il tragitto si completa sulla Salerno Reggio Calabria che è piena di cantieri e per l’ora di pranzo giungiamo a Battipaglia dove Paolo ci conduce in una trattoria tipica “da zia Antonietta” che, oltretutto si trova accanto ad un punto vendita di Zizzone.
Alessio si mette subito al sicuro dagli strali di Francesca facendo provvista di mozzarelle, poi seguito più o meno da tutti.



Il pranzo è ottimo.
Ne approfitto per mettere sotto carica la batteria nel ristorante durante il pranzo, prima di ripartire per Napoli.
Di pomeriggio via autostrada, sotto la pioggia, arriviamo al porto e ci imbarchiamo alle cinque sulla “Grimaldi” per Cagliari.
Con la nave della Grimaldi ci consoliamo, quasi dimenticandoci della nave della GNV nella tratta Durazzo – Bari.
Oggi abbiamo percorso 315 Km portando il totale del viaggio a 4700 Km.
Durante la notte, in nave, percepisco di aver dimenticato il passaporto nella motonave AF Francesca, che riuscirò a recuperare una volta giunto a Cagliari con l’aiuto di Tore che lavora con GNV.











Impressioni finali

Piero fa presente che il viaggio sarebbe stato più interessante se svolto tutto nella parte meridionale dei Balcani in quanto le prime giornate sono state perse con trasferimenti poco significativi in autostrada.
In effetti credo che l’osservazione sia condivisibile da parte di tutti.
Il viaggio è stato comunque gradito e promosso da tutti anche se per la prossima volta tutti suggeriscono di comprimere i trasferimenti per lasciare maggior tempo al turismo in senso stretto con visite a luoghi e città.
Come successo altre volte, il viaggio è stato occasione per acquisizione di nuovi capi di abbigliamento (Paolo, Tonio), progettare acquisto di nuovi MOTOAIRBAG (Federico, Alessio), pensare a sostituzione di moto (Maurizio, Tonio).
Da tornare in Montenegro!